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Parchi Scientifici e Tecnologici: abilitatori di innovazione in cerca del necessario riconoscimento

15/4/2024
Parchi Scientifici e Tecnologici: abilitatori di innovazione in cerca del necessario riconoscimento

Il Parco Scientifico e Tecnologico (PST) è un Sistema Organizzato sul territorio il cui scopo principale è quello di creare un ambiente collaborativo in cui aziende possano interagire e condividere conoscenze, competenze e risorse per l'innovazione e lo sviluppo di nuove tecnologie, fra di loro e con l’intera filiera dell’innovazione (istituti di ricerca, start-up, SME e grandi imprese).

Si tratta di un tessuto imprenditoriale costituito da decine di realtà su tutto il territorio nazionale, la cui governance può variare a seconda della Regione e delle specifiche circostanze locali e, soprattutto, dall’assetto societario che lo caratterizza. Tuttavia, in generale, la governance di un PST coinvolge spesso una combinazione di attori pubblici e privati che collaborano all’indicazione di politiche, strategie e decisioni relative al suo funzionamento. In particolare, i partenariati pubblico-privati (PPP) sono stati ampiamente considerati come modelli più credibili per lo sviluppo e la gestione delle infrastrutture di interesse pubblico.

I PST hanno uno stretto legame con il territorio dove sono localizzati, fungendo da poli di trasformazione del territorio stesso e dei suoi sistemi occupazionali diretti e indiretti, grazie ad esempio alla capacità di concentrare personale altamente qualificato e imprese che, oltre alla dimensione tecnologica e innovativa, richiedono una ampia varietà di servizi (e.g.: housing, entertainment, ristorazione, trasporto).

IASP (International Association of Science Parks and Areas of Innovation), l’associazione internazionale di riferimento per il settore, suggerisce diversi KPI che possono essere utilizzati per misurare l'efficienza dei Parchi Scientifici: (i) occupazione degli spazi; (ii) flusso di imprese; (iii) impatto occupazionale; (iv) tasso di sopravvivenza delle imprese; (v) investimenti e finanziamenti; (vi) collaborazioni e partenariati; (vii) valutazione della soddisfazione degli occupanti; (viii) valutazione dei servizi di innovazione offerti; (ix) aderenza ai principi della Environmental Sustainable Goals (ESG).

I KPI di valutazione delle prestazioni del PST, internazionalmente riconosciuti dall’associazione di riferimento del settore, offrono ai non addetti ai lavori una visione sulla rilevanza di questi luoghi per il territorio e la sua strategia di specializzazione. Luoghi, come emerge dai KPI, che sono casa di imprese ad alto impatto e di cui sono partner per il loro sviluppo.

Nonostante ciò, questi luoghi, motori di innovazione e acceleratori delle strategie di specializzazione regionali, non sono formalmente riconosciuti in Italia in quanto non inquadrati in nessuna normativa. I PST sono, di fatto, organizzazioni di vario tipo le quali si comunicano al mercato in varie forme: poli di innovazione, aree di innovazione, parchi scientifici tecnologici ma anche acceleratori e incubatori.

E, il mancato riconoscimento delle attività svolte da queste organizzazioni ha portato, ad esempio, alla loro esclusione dai soggetti attuatori del PNRR. Il ruolo che però ricoprono nell’ecosistema, l’attività svolta e l’efficienza operativa che li caratterizza sono elementi valoriali che li avrebbero dovuti vedere protagonisti del programma di ripresa e resilienza. Tanto più in considerazione del loro stretto legame con i diversi territori, elemento che permetterebbe di raggiungere efficacemente, attraverso il sistema dei PST, le PMI nelle diverse aree del Paese.

L’inquadramento normativo dei PST, richiesto a gran voce dai Parchi stessi, permetterebbe quindi a questi luoghi di accrescere la propria capacità di acceleratori di innovazione in quanto, una volta riconosciuti, potrebbero essere opportunamente considerati nel contesto normativo e potrebbero inoltre essere oggetto di misure che ne incentivano l’impatto sul territorio.

Forme di decontribuzione dedicate ai PST, come l’alleggerimento dell’imposizione IMU e l’abbattimento del cuneo fiscale per i lavoratori altamente qualificati che operano nei Parchi, sarebbero misure in grado di accelerare la costruzione di cluster ad elevata densità di competenze e tecnologie, favorendo l’inserimento e l’attrattività dei migliori talenti e generando un impatto elevato per il territorio in cui sono insediati e, più in generale, per l’economia del Paese.

Inoltre, in occasione di bandi e agevolazioni, i PST possono fungere da garante della validità dei progetti proposti dalle imprese in essi insediati, permettendo a queste imprese di accedere a premialità nella valutazione delle proposte progettuali o a fast track di accesso alla finanza.

Il dialogo tra le Associazioni di riferimento per il settore e le Istituzioni si è recentemente aperto, con l’obiettivo di giungere all’auspicato riconoscimento del prezioso lavoro svolto dai Parchi Scientifici Tecnologici.

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