Edizione 2023
Executive Summary
Gli Standard ISO 56000 per il governo dell’innovazione aziendale sono giunti a piena maturazione e rappresentano un supporto manageriale ormai imprescindibile che consente alle organizzazioni di condividere lo stesso linguaggio ed accrescere la propria capacità di portare con successo le innovazioni sul mercato.
L’avvento della norma ISO 56001, strumento internazionalmente riconosciuto per la certificazione del sistema aziendale di governo dell’innovazione, segnerà una svolta epocale nella diffusione di una cultura sistemica dell’innovazione nelle imprese di tutte le dimensioni.
Una svolta che è già in atto grazie agli strumenti, messi in campo dagli Enti di Certificazione, che permettono alle aziende di testare e attestare l’efficacia dei propri sistemi di governo dell’innovazione in previsione dell’avvento della norma certificativa.
La progressiva maturazione di una cultura diffusa di governo dell’innovazione allineata agli standard internazionali permetterà inoltre un più efficace dialogo tra Ricerca, Sviluppo e Innovazione. Una delle più importanti convergenze tra gestione della Ricerca e Sviluppo (R&S) e della Innovazione avviene sulle tecnologie abilitanti e la loro applicazione. Gli standard internazionali e le best practice di R&D&I chiariscono infatti che è compito della Ricerca comprendere e sviluppare nuove tecnologie, mentre è compito dell’Innovazione generare valore per gli stakeholder facendo leva su dette tecnologie.
In questo scenario di economia della conoscenza, la comprensione e lo sviluppo di tecnologie e di nuovi modelli di creazione di valore sono asset immateriali che devono essere riconosciuti, sia per proteggerli sia soprattutto per sfruttarli e valorizzarli con gli opportuni strumenti di tutela, di condivisione e di licensing.
Una cultura aziendale di governo dell’innovazione pienamente sviluppata non può dunque prescindere dalla cultura di gestione della Proprietà Intellettuale.
Nelle grandi imprese italiane, dove la cultura di governo dell’innovazione è più matura rispetto alle PMI, si è consolidato l’approccio aperto all’innovazione, sia verso l’interno sia verso l’esterno. Le prassi manageriali maggiormente diffuse sono i Comitati di Innovazione, la Comunicazione interna ed esterna dell’innovazione, e la Formazione interna sull’innovazione.
Gli Standard ISO56000, invece, pur crescendo in notorietà, sono ancora poco utilizzati in forma sostanziale.
Nell’aprirsi verso l’esterno, le aziende si rapportano con diversi interlocutori. Tra questi, due abilitatori che svolgono un ruolo chiave, soprattutto per la piccola e media impresa, sono in cerca del necessario riconoscimento. Si tratta dei Parchi Scientifici e Tecnologici e degli Innovation Manager certificati a norma UNI 11814. I Parchi Scientifici e Tecnologici, motori di innovazione e acceleratori delle strategie di specializzazione regionali, non sono infatti formalmente riconosciuti in Italia in quanto non inquadrati in nessuna normativa. Un mancato riconoscimento che li ha portati, ad esempio, dall’essere esclusi dai soggetti attuatori del PNRR, nonostante il ruolo che ricoprono nell’ecosistema, l’attività svolta e l’efficienza operativa che li caratterizza.
Gli Innovation Manager certificati a norma UNI11814 si sono invece visti esclusi dall’edizione2023 del Voucher Innovation Manager, riproposto dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy dopo la prima edizione del 2019.
Gli Innovation Manager certificati sono professionisti e manager preparati a supportare la diffusione della cultura di governo dell’innovazione in linea agli standard internazionali. Pur essendo un numero esiguo (al primo trimestre del 2023 si contano 120 persone), il processo di certificazione garantisce agli stakeholder la loro professionalità e i numeri attesi prevendono una importante accelerata nella diffusione di queste figure professionali.
Come anticipato, è attesa anche una importante accelerata delle grandi e medio-grandi imprese italiane nel dotarsi di sistemi di buon governo dell’innovazione.
I casi studio analizzati raccontano come nessun settore sia escluso e che ogni azienda debba trovare il modello di governo dell’innovazione che meglio sposa i propri obiettivi di business e la propria cultura.
Diciassette proposte concrete, destinate al Ministro delle Imprese e del Made in Italy, possono accelerare la diffusione organica della cultura di governo dell’innovazione a tutti i livelli del tessuto economico italiano.
Le proposte, in linea con il riordino del sistema degli incentivi e i principali ambiti strategici di sviluppo economico circoscritti dall’Art. 4 del DDL nr. 571 e dal DDL nr. 607, mirano a: (i) collaborazione diretta e sistematica tra il Ministero e i leader dell’innovazione delle più grandi aziende italiane nella definizione e nell’attuazione delle politiche di innovazione del Paese; (ii) creazione e sviluppo di una cultura di innovazione d’impresa, a livello di Paese, basata sul buon governo dell’innovazione, come definito dagli Standard internazionali di riferimento; (iii) riduzione della distanza tra impresa e attori dell’ecosistema; (iv) sviluppo dei Parchi Scientifici e Tecnologici; (v) riduzione della distanza tra impresa e istruzione secondaria superiore e universitaria; (vi) sviluppo industriale e crescita dell’occupazione.